Urbino
allo Specchio
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Comunicato stampa
OMAGGIO A PAOLO
VOLPONI
Una mostra
fotografica realizzata dalla Pro Urbino propone una Urbino che si
specchia a distanza di circa 100 anni: ben 77 foto totali, 38 coppie di
cui la prima, in bianco e nero, ritrae senza artefatti o pose
particolari la città dai primi del ‘900 agli inizi degli anni ’50. La
seconda, datata tra 2013 e 2015, si pone come obiettivo di ritrovare la
medesima angolazione della gemella “più anziana”, con tutti i
cambiamenti, le innovazioni e i restauri che sono intercorsi nei decenni
che le separano.
La mostra, aperta tutti i pomeriggi e nei festivi anche al mattino, si
inserisce negli eventi del periodo pasquale promossi dall’associazione
Pro Urbino, i quali a loro volta rientrano nell’ampio e nuovo programma
del Comune, che patrocina l’evento assieme al Legato Albani che ha
concesso le suggestive sale voltate in cotto situate sotto
l’ottocentesco palazzo Albani Nuovo, a due passi da piazza della
Repubblica.
La mostra, curata dal socio Attilio Fini, fotografo amatoriale fin da
piccolo, ha beneficiato del contributo di numerosi concittadini
collezionisti, possessori delle tante immagini d’epoca, di cui varie
inedite. Inoltre altri attuali fotografi lo hanno coadiuvato nel
reperimento delle immagini odierne.
Molte sono le curiosità apprezzabili specialmente nel confronto tra la
Urbino dell’anteguerra e quella del 2000: i restauri effettuati, i
lavori ancora in corso, la crescita smisurata del verde, pubblico e non,
il rifacimento di mura urbiche e pavimentazione delle vie, i cavi
elettrici sospesi che hanno lasciato il posto ai lampioni “a cipolla” di
De carlo, e tanto altro che solo l’urbinate potrà cogliere visitando la
mostra, ad ingresso libero.
Non mancano gli enigmi: alcuni già svelati e ora messi a confronto, ad
esempio lo scomparso bastione del Monte, altri tutti da indagare, come
l’assenza di alcune finestre dai Torricini in una vecchia foto…
L’esposizione mette appunto allo specchio le immagini della città
ducale, stimolando anche i cittadini a “specchiarsi” e a ricostruire il
proprio passato o, nel caso dei più giovani, le proprie radici su cui
affonda la nostra stupenda città. Le immagini d’epoca sono anche un modo
per ritrovare la vecchia Urbino, riscoprire angoli perduti o oggi
alterati, scovare antichi monumenti, rintracciarne il volto esterno di
un secolo fa.
La dedica della mostra a Paolo Volponi, lo scrittore e politico che pur
lontano tanto amò la sua Urbino, si fa concreta in alcuni estratti da
suoi testi e interviste incentrati appunto sulla città, che saranno
posti a fianco di alcune immagini. In uno di questi brani si parla
proprio della città che era e di quella che il due volte premio strega
avrebbe voluto: “Rimetterei
per esempio il mercatale a verde, molte strade a mattoni; impedirei
qualsiasi traffico, vorrei ridare vita alle mura…”
Il tutto rende così attuale le frasi di Volponi alla luce del dibattito
che ancor oggi non si è concluso.
La mostra tuttavia non vuole lanciare messaggi particolari, ma solamente
far rifiorire un rapporto e una conoscenza più radicata tra il cittadino
e la città; si vogliono offrire spunti di riflessione, di dialogo e di
idee. Molto spesso riscoprire il passato ci offre inaspettate
opportunità.
Comunicato a cura di Giovanni Volponi
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Immagini
della
città ritrovata
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