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GERMANA DUCA RUGGERI: Gli angoli della terra

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Assoc. Pro Urbino
Presentazione
all'Unilit Urbino
Alessio Brandolini:
Fili d'aquilone


Editore Joker, aprile 2009
Novi Ligure (AL)
Collana: L'Arcobaleno

 

Video completo della presentazione all'Unilit

 

 

Prefazione di Sandro Montalto

 

Il tempo è probabilmente la coordinata più importante nello svolgersi, letterario ma anche psichico ed emozionale, della poesia di Germana Duca Ruggeri. Già il volume precedente, intitolato rilkianamente Ex ore, percorreva la rete intricata di relazioni tra parole e tempo, tra corpo ed emozioni (due fondamenti che al correre del tempo sono intimamente legati), nel farsi di una silloge densa, ricca di contenuti orientati ma sfaccettati, aperta all'intimità (delle situazioni, ma anche del dialetto che esprime sensazioni tanto pregnanti quanto geograficamente limitate) come alla vastità dei luoghi simbolici (la natura, la città) e dei fenomeni e delle emozioni universali (la luce, la maternità...), al quotidiano come alle grandi domande filosofiche (fatalmente, se autentiche, intrecciate al quotidiano stesso).

Con uno sguardo notturno, a tratti sapienziale, la poetessa scova minime apocalissi nelle pieghe di un gesto consueto, e al tempo stesso la pur affascinante piccolezza dell'uomo nella sua stupefazione di un attimo. La prima quartina di questa nuova raccolta già dice la coesistenza di macroscopico e microscopico, in efficace e continua sinergia: «Era fresco il suo corpo quando lo avvolgeva la luce / del lago. Sulla sponda a schiena nuda lei scriveva / sull'acqua meditando che era lì tutto il suo mondo / poi tesseva favolosi paesi assetata di cose lontane»; insomma una gioia piccola, un desiderio insaziabile, un volo e una stasi... in un verso: «un gioco o una dolce vergogna».

Non ci si faccia però l'idea di una poetessa idilliaca, seppur raffinata: il terzo testo del volume è già un'invettiva contro la guerra (significativamente vista come assenza di memoria del passato), e le evocazioni dell'amata Urbino non sono paesaggistiche ma capaci di attivare memorie di viaggi e desideri di condivisione.

D'altra parte, ci sono alcune salutari dichiarazioni di concretezza, persino di pragmatismo: «La poesia non è una pianta esotica / non cresce sulle nuvole ha radici / sulla terra calpestata nell'infanzia / e su quella passata a guado / nell'età matura». Linfa indispensabile è la pazienza, e la caparbietà: la nostra terra è infatti composta di «lingue disuguali», ma la parola non è un torrente, bensì un «rivolo / di acqua piovana che assidua / si adagia nel solco e allatta il seme», per la comune crescita di noi tutti «assegnati gli uni agli altri».

Sandro Montalto

 

Nella foto: Sala Castellani del Collegio Raffaello  in un momento della presentazione della raccolta di poesie da parte dell' Associazione Pro Urbino

 

 

Poesie lette nella presentazione all'Ass. Pro Urbino (indice in rosso)

 

Di ginestre è giallo
ogni spalto ogni poggiolo
fino al ciglio della vigna
oltre il boschetto di querciole.


È bella la strada
cammina con chi va
e come il prato oggi
ha nostalgia di voi.
 

 

 

Ringraziamo di sostare qui
nulla essendo crollato
sopra le nostre teste
restando ferma al suo posto
ciascuna loggia fra i torricini.


Ancora possiamo salirvi
e guardare da lassù
lembi di terra immuni
dalla distruzione
respirare a pieni polmoni
pensare di respingere
nei vecchi secoli
qualsiasi iniquità.
 

 

 

In piedi sulla sedia
Filippo a gran voce
scatena la sua età
e alla mamma
che gli dice
"ca suffìt / calme-toi"
risponde
senza ma e senza se
"io vojo crier!"
 

 

 

Racconto scritto con spino di cardo
aperto ragionamento pegno
di pace rilievo audace
nudità esposta sei tu Ancona.


Salato è il prezzo dell'amore
se nulla tralascia il pensiero
o l'anima ancora aggregata a te


varo di nave nel cuore. Terra
dove affonda la prima radice
e la parlata ti ho dato così
poco. Solo quello che ho potuto

 

 

 

Padre breve il tempo condiviso
ma intera nella memoria la vita
che amavamo sentirti raccontare.
Tienici ancora con te
e parla spesso con Dio
perché ci guardi.
Perché come tua continuazione
noi - figure sgranate
energie allo sbando -
possiamo redimerci
e non vi sia esitazione
alla fine
fra paura e preghiera.
 

 

 

Per puro caso la vita mi pose
presso di te.


Subito ti vidi albero agile
in cammino verso di me
finché mi strinsero i tuoi rami
e le tue radici si unirono
alla mia linfa colmando
il cuore di frutti.


Parole impossibili a dirne
la tenacia.

 

 

          Hanno scritto:
 Alessio Brandolini
 Anna Elisa DeGregorio
 Maria Grazia Maiorino
 Luciana Montanari

INDICE
Voci rosse; lette in Pro Urbino
Voci Blu: lette all'Unilit (clicca)

Prefazione di Sandro Montalto

 5

              MATERIALI

Era fresco il suo corpo

 11

Incredibile quanti itinerari

 12

La guerra corrompe. Solo fosche

 13

O Signore

 14

Se luoghi dove la vita era dolce

 15

Contro i pezzi del mondo caduti

 16

Principio di aprile

 17

C 'era come un riso

 18

Si aprono capitoli nuovi

 19

Terre e case si abbandonano

 20

Figli dalle molte mète pronti

 21

Di ginestre è giallo

 22

Ringraziamo di sostare qui

 23

Sottovoce Filippo

 24

Era maggio, il toro celeste avanzava

 25

Transitato per molti aeroporti

 26

In piedi sulla sedia

 27

La poesia non è una pianta esotica

 28

Sopra Porta Valbona ali 'imbrunire

 29

Urbino

 30

Sulla piracanta non fischia il merlo

 31

Le firme escono dagli occhi

 32

Persistente il vento occidentale

 33

Frontiere alibi a volte

 34

Noi alberi rovesciati

 35

Sopra i tetti la luna è rotonda

 36

Noi assegnati gli uni agli altri

 37

Come un amore che deve esplodere

 38

                IMMATERIALI

Traversati i dodici segni

 41

Muta il mondo senza freno

 42

Navigare a vista senza issare

 43

Amelia si è spenta alla vigilia

 44

Racconto scritto con spino di cardo

 45

Sono strani a volte i ragazzini

 46

Ora Berto vive con Rina in città

 48

Guizza qua e là nella stanza

 49

Guardiamo tutti verso il futuro

 50

Ferro e fuoco le percuote le fende

 51

Fra crolli e rovine

 52

Ti trovarono abbandonato

 53

Fu come se il fulmine

 54

Carica di coraggio

 55

Per non affondare nel nulla

 56

La condanna più dura

 57

Padre breve il tempo condiviso

 58

Sul rotolo del libro

 59

Quando finisce la poesia

 60

E se guardando

 61

Scuserai caro padre

 62

Non è detto che

 63

Sulle falesie di Formentera

 64

Prima di conoscerti

 65

Per puro caso la vita mi pose

 66

Con le foglie del tuo albero

 67

Noi continueremo a camminare

 68

Nell'aria di Urbino colma di voci

 69

  ovvero Orecchio inaudito

 70

Oltre la punta di luce (a Volponi)

 70

L'aquilone strappato alla matassa

 71

Silenzioso palco è la casa vuota

 72

Si trema di gioia e di paura

 73

Famiglie a colori

 74

Volano i bambini

 75

Se si fa spazio alla parola

 76

Inaspettata Mumbai Bombay

 77