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L’ULTIMA RIFLESSIONE CRITICA DI MARIO AGNOLI Arte contemporanea - Lineamenti particolari
Il tempo dell'arte è illimitato per un artista. Richiede un'attenzione creativa che, di regola, si sviluppa nel tempo con risorse nuove provenienti dalla riflessione continua dell'artista, non sempre avvertita anche dalle persone che per affinità elettive o per curiosa partecipazione hanno rapporti con l’artista. Il caso vuole che si debba parlare a tale riguardo dell'arte di Flavio Bartolozzi, di cui si annota un insieme di stili che possono influire sulla interpretazione della sua opera. La breve premessa, a motivo della sua genericità, ha efficacia soltanto ricognitiva. In effetti, i lineamenti particolari dell'arte del Bartolozzi soggiacciono alla ideazione intesa come strumento permanente d'ispirazione. Al limite si potrebbe parlare di un accanimento morboso diretto a cogliere gli aspetti della trasformazione sociale e tradurli nell’immaginazione complessa sebbene retta da un ritaglio gigante di figura o cosa. Direi , inoltre, di un suo radicamento profondamente espressivo sui temi insoluti del passato senza ricorrere al vittimismo esasperato. L'io bartolozziano tende alla rappresentazione grafica deviando il pietismo sugli scali della ironia, prudentemente gestita. Un io non complesso, ma interessante in quanto tende alla qualificazione dell’opera d'arte in funzione del noi, all’interno del quale l'arte diviene mistero. Il segno ne|l'arte del Bartolozzi comunque rimane come una regola dell'essere a indicare le partizioni spaziali e il confine tra l’ipotesi e la tesi, sino ad assumere un aspetto dialettico. La proiezione continua nel bisogno di comunicare, elitaria nel suo pensiero, lo porta alla invenzione. La linea della sua arte è nella essenzialità tematica subitamente acquisita. Lo sviluppo figurativo ricco di appendici presente in Bartolozzi può essere un genere interessante per comprendere l'ulteriore corso inventivo dell'artista, di cui non sorprenderebbe il segno profondo e la scultura. Mario Agnoli Pistoia, 6 Giugno 2017
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L’ultimo “Vorrei...”
di Mario Agnoli Vorrei che l’amore fosse di natura e di morale come è del gradire l’altrui felicità. Vorrei che nel caso in cui dovesse prevalere la forza, per quelle concezioni di costume intollerante, vi fosse un ordine di natura a ristabilire l’equilibrio, secondo le regole dell’universo che hanno radici nel perfetto convenire delle cose. Mi diranno che l’amore ha preso rifugio nell’utopia, che il diritto è una bizzarra distrazione organica, e ancora che altre innumerevoli ragioni soggiacciono al libero arbitrio. Tutto è del nulla ove prevalga il non senso, pure l’indugio è fuga dell’essere, solo la cognizione del bene è profumo d’eterno . Mario Agnoli
Da: "Dove cresce il cipresso”,
raccolte di poesie di Mario Agnoli, Settembre 2016. Ed. fuori commercio. |
RINNOVAMENTO NELL'ARTE e NELLA POESIA L’ultima lettera confidenziale di Mario per l’amico Flavio Bartolozzi
Caro Flavio, Invece, per quanto riguarda la tua arte, che seguo da molti anni, mi permetto suggerire un nuovo impulso specialmente nei colori intensi aH'intemo di una configurazione fantastica. Nel figurativo il segno dovrebbe caratterizzare l'immagine, evitando l'enfasi. Alcune tue opere appartengono ormai ai cicli storici: dalla trasposizione soggettiva dell'uomo-lupo o peggio in demonio alato, ai ritagli liberamente invasivi degli spazi circostanti i simboli: ora è il caso del nuovo stile, appunto con i colori vivissimi e il segno forte. Mario
Agnoli
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SOCIOLOGIA:
un contributo di Mario Agnoli
Lo sviluppo scientifico pressoché in ogni disciplina , sebbene diversamente inteso in relazione a non bene definite esperienze, incide sulla condizione sociale del l’uomo, nel senso che fornisce ad essa nuovi stimoli all’apprendimento utilitaristico. Nel mentre la trasformazione scientifica è retta da metodologie rigide basate sullo sviluppo sistematico delle scoperte, la trasformazione sociale è sottoposta a indagini di tipo utilitaristico. E’ proprio su questo ultimo aspetto che si colloca questo intervento; infatti la trasformazione sociale evidenzia una situazione fenomenica soggettiva diversificata, per cui non si ha un adeguamento allo sviluppo delle dotazioni del benessere da parte dei soggetti interessati : in effetti si ha una risalita negativa ai benefìci della trasformazione strumentale da parte delle categorie sociali meno abbienti e assolutamente positiva da parte degli abbienti. La formula così elaborata offre argomenti di ricerca molto interessanti sotto il profilo strettamente sociale, in particolare se riferito alle posizioni soggettive in regresso . Il fenomeno così come è posto alimenta: - da un lato il malumore da parte delle classi povere; - dall’altro lato la ricerca di soluzioni pubbliche per contenere il degrado progressivo, nel senso del trasferimento ai comparti della povertà di classi sociali inizialmente appartenenti al ceto medio. In sostanza la trasformazione sociale corrisponde a due incrementi economici : di classi più povere e di classi più ricche. Nella stragrande maggioranza dei casi si ha l’assuefazione e 1’ ulteriore potenziamento dei rimedi cognitivi all’interno di posizioni elitarie politiche. Ciò nondimeno, ancorché di espressione minoritaria, possono assumere rilievo socio - politico le manifestazioni popolari. Mario Agnoli Mario Agnoli è un esperto amministrativo/giuridico. E’ stato per decenni segretario generale del Comune di Pistoia, presidente dell'INPS locale, insegnante universitario di diritto amministrativo. É‘ anche valente poeta, scrittore e frequente candidato nelle giurie di concorsi poetici
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SAGGI di Mario Agnoli |